I riduttori epicicloidali sono riduttori coassiali (quasi tutti).
Ossia: l’asse di ingresso e quello in uscita sono sullo stesso asse.
Internamente sono formati da un ingranaggio principale detto solare che fa girare altri ingranaggi detti satelliti che sono fissati su un porta satelliti.
Il rapporto del numero di denti tra il primo e i secondi determina il rapporto di riduzione (i).


I riduttori epicicloidali possono avere da 1 a 3 stadi.
In pratica il primo stadio può fare girare direttamente l’albero lento oppure un ulteriore solare (2° stadio) che a sua volta può fare girare l’albero lento o un altro solare (3° stadio) che, questo si, farà sicuramente girare l’albero lento.
In linea di massima ogni stadio può ridurre la velocità di 10 volte per cui, in teoria, potremmo arrivare a rapporti di riduzione con 3 stadi di i=1000.
questo non accade nella realtà perché occorrerebbero ingranaggi di dimensioni notevoli che non avrebbero alcun senso.
Il 98% delle applicazioni si risolve con 2 stadi e un i=100.
Dobbiamo tenere presente che riduzioni troppo piccole e troppo alte hanno un rapporto tra gli ingranaggi che è più sfavorevole rispetto ai rapporti intermedi per cui è facile che, guardando le tabelle dei rendimenti, i dati di rendimento risentano di questa situazione.
Al giorno d’oggi sono nel catalogo di moltissimi produttori e questo fa si che il loro prezzo sia, negli ultimi anni, diminuito di molto.
Possono essere anche ortogonali:

In questo caso l’angolo di 90° è dato dalla presenza di una coppia ipoide (più pregiata) o da una coppia conica.
Sono comunque oggetti piuttosto pregiati e hanno rendimenti che sono molto più alti, ad esempio, dei v.s.f.
Vuoi rimanere aggiornato sulle novità di Marketautomazione ? iscriviti alla newsletter !
Dove si utilizzano
L’applicazione tipica, ma non obbligatoria, è in accoppiamento con motori brushless.
L’alto rendimento, gli ingombri contenuti e la possibilità di avere giochi molto ridotti, ne fanno tra i riduttori più diffusi nella meccanica di precisione.
Ovviamente, in questo caso, il collegamento tra motore e riduttore non avverrà grazie a una flangia PAM ma con l’utilizzo di una flangia apposta per motori brushless che è diversa per ogni tipo di motore.
In questo caso, di solito, occorre sapere il Ø dell’albero del motore, il centraggio e l’interasse dei fori di collegamento.
Il prezzo dei riduttori epicicloidali
Il prezzo dei riduttori epicicloidali è determinato principalmente da:
- grandezza (maggiore è la grandezza più è alto il prezzo di vendita)
- numero di stadi ( più stadi, maggiore il prezzo)
- grado di precisione ( maggiore precisione=gioco inferiore, prezzo più alto)
I riduttori epicicloidali possono definirsi a gioco ridotto, ossia quando l’asse in entrata e quello in uscita hanno differenze minime di rotazione
Onde evitare di prolungarci troppo su questo concetto vi invitiamo a leggere questo bellissimo articolo che potete trovare su meccanicanews.
Possiamo definire a gioco ridotto i riduttori che hanno un gioco inferiore ai 10′.
Adesso hai i dati necessari per capire come valutare il tuo riduttore ma se hai dei dubbi puoi utilizzare il tasto di destra.
lascia un commento